Francesco Arena | Jan Fabre
SprigionArti
27 maggio — 31 dicembre 2022
Palazzo D’Avalos, Procida
Con la curatela di Agostino Riitano in collaborazione con Vincenzo de Bellis e sotto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, SprigionArti nasce con l’obiettivo di avviare un progetto di un nuovo nucleo espositivo che sia entità viva e funzionale allo sviluppo culturale e democratico della comunità.
Una grande mostra d’arte contemporanea in dialogo con gli ambienti suggestivi di Palazzo d’Avalos, l’ex carcere dell’isola. Il percorso espositivo si sviluppa attraverso cinque celle del complesso e coinvolge nomi di assoluto richiamo del panorama dell’arte contemporanea nazionale e internazionale, stimolati dalla sfida di tradurre la propria poetica in un luogo unico e dalla storia complessa e stratificata: Maria Thereza Alves, Jan Fabre, William Kentridge, Alfredo Pirri, Francesco Arena e Andrea Anastasio.
“Abbiamo chiesto a cinque grandi artisti di immaginare una prospettiva relazionale con l’ex colonia penale, un luogo simbolo e testimonianza della storia sociale, politica e urbanistica dell’isola, per indagare nuove risonanze di senso tra la dimensione storica della reclusione e dell’isolamento e la vocazione moderna di apertura e condivisione. – spiega Agostino Riitano, curatore della mostra e direttore di Procida 2022 – L’idea alla base del progetto è che un museo nel ventunesimo secolo debba essere rivolto a tutti, capace di offrire un’esperienza personale di crescita culturale, condiviso collettivamente come valore identitario essenziale, aperto alla diversità culturale, fortemente radicato sul territorio e, allo stesso tempo, orientato verso il contesto nazionale e internazionale. Significativo che questo venga fatto poi in quello che precedentemente è stato un carcere: un luogo di reclusione e di isolamento, si trasformerà così in un luogo di apertura, fisica e mentale, attraverso l’arte contemporanea. La volontà è quella di costituire un laboratorio dinamico, volto alla produzione culturale e aperto alla partecipazione e all’interazione diretta dei vari segmenti di pubblico, mantenendo al contempo la sua funzione istituzionale di ricerca, produzione, conservazione ed esposizione, capace di valorizzare, e contestualmente rafforzare, la sua missione pubblica, in rapporto dialogico con la società e le dinamiche della cultura contemporanea”.
Nell’ex cappella della struttura carceraria prende forma l’opera di Jan Fabre, The Catacombs of the Dead Street Dogs (2009–2017), già esposta a Venezia e San Pietroburgo e stavolta in dialogo straordinario, e del tutto inedito, con la storia secolare di un palazzo che ha custodito mille vite. Utilizzando vetro di Murano e scheletri di cani, l’artista opera tra fragilità e resistenza, tra interno ed esterno, tra vita e morte.
Con il suo Letto per i giorni e per le notti, Francesco Arena interpreta la condizione di prigionia di chi è stato rinchiuso in questi spazi, utilizzando la struttura di uno dei vecchi letti del carcere di Procida per poggiarvi una lastra di rame lucidato a specchio larga e lunga quanto un materasso. Sopra vi sono incise le frasi “La luce si sta cambiando in ombra” e “L’ombra si sta cambiando in luce”.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione di Studio Trisorio, Galleria Lia Rumma e Alfonso Artiaco.
Procida 2022 è un progetto del Comune di Procida, sostenuto dal MiC e dalla Regione Campania con i fondi a valere sul POC Campania 2014-2020. Main sponsor Voiello; gold partner Anm, Asl Napoli 2 Nord, Caremar, Eav, Snav e Trenitalia; bronze partner Coldiretti Campania e Marina di Procida. Media partner Rai.