Alfredo Maiorino
Nelle tavole di grandi dimensioni, i colori – aranci, ocra, verdi, neri – sono stesi sulle superfici per velature molteplici e si caricano di vibrazioni e valori emozionali.
Le superfici appaiono come vuoti segnati, spazi nei quali abitano forme geometriche o immagini di oggetti quotidiani, “senza peso”, talvolta ridotti a segni essenziali, che lasciano affiorare solo la memoria di se stessi o di uno spazio architettonico.
Nei lavori di piccole dimensioni le forme delle tavole evocano geometrie rinascimentali e barocche sedimentate nel nostro vissuto: le tavole sono tonde, ellittiche, gli angoli sono smussati o sono aperte in superficie piccole fenditure verso l’ignoto.
L’osservatore è coinvolto in una dimensione temporale di sospensione in cui l' opera si rivela lentamente.