Nuova galleria Trisorio “una scatola magica nel cuore di Capri”
la repubblica / 11 aprile 2022
Sabato l’inaugurazione a due passi dalla Piazzetta.
Si apre con Christiane Löhr, artista tedesca che vive e lavora tra Colonia e Prato. Lo spazio è un lungo rettangolo con una parete di fondo.
«Abbiamo trasformato uno spazio in pieno centro a Capri in una scatola magica dell’arte». Lo Studio Trisorio apre una nuova galleria in via Vittorio Emanuele, 44, a due passi dalla Piazzetta, vicino all’hotel La Palma in corso di ristrutturazione e al Quisisana. L’inaugurazione sabato 16 aprile alle 12 e a tagliare il nastro della nuova galleria è l’artista tedesca che vive e lavora a Colonia e in Italia nei pressi di Prato, Christiane Löhr. Lo spazio è un lungo rettangolo con una parete di fondo che attraverso l’ingresso si vede da strada.
«Una vetrina dell’arte che ospiterà gli artisti con cui la galleria già lavora – spiega Laura Trisorio – tra cui Rebecca Horn, Jan Fabre, Francesco Arena, Umberto Manzo e molti altri, ma stiamo pensando anche di aprirci a collaborazioni e sinergie con altri artisti e gallerie internazionali. Il programma si svolgerà ogni anno da aprile a ottobre con proposte che si susseguiranno ogni 20 giorni, con apertura dalle 10 del mattino alle 22. Agli artisti invitati chiederemo ogni volta di misurarsi su tre temi che ci sembra siano collegati con lo spirito di Capri: la natura, la memoria, la luce. Il legame che lo Studio Trisorio ha con Capri risale agli anni Settanta, quando arrivavano a Villa Orlandi ad Anacapri a risiedere i grandi protagonisti dell’arte contemporanea internazionale di quel momento, come Joseph Beuys, Cy Twombly, Jannis Kounellis, Mario Merz, che esponevano a Napoli e spesso creavano a Capri le loro opere. Volevamo continuare questa storia che è fatta di artisti ma anche di critici, galleristi e direttori di musei che pure hanno soggiornato a Villa Orlandi, dove venivano realizzate anche mostre adatte al luogo, come abbiamo ricordato nel libro uscito per i 45 anni di attività della galleria di Napoli, dal 1974 al 2019». Lo spazio è stato ristrutturato da Museuplan, uno studio di architetti americani specializzato in progetti di musei e spazi d’arte pubblici e privati, intervenuto per il MoMA, il Louvre e Orsay, tra gli altri.
Sulla grande “lavagna” del project wall della parete di fondo di questa grande scatola caprese la prima a esporre una sua opera site-specific sarà l’artista Christiane Löhr. Ex allieva di Kounellis a Dusseldorf, ha tenuto una mostra in dialogo con opere delle collezioni di Capodimonte per il ciclo “Incontri sensibili” tra il 2020 e il 2021. Grande feeling tra questa artista e la natura. I semi di diverse piante, come cardi, edera, bardana, diventano materiali per le sue sculture di piccole dimensioni, oppure utilizza crini di cavallo per delineare la trama dei suoi “disegni” tridimensionali, “esili tessiture a tutto ondo, installazioni impalpabili che possono stare nel palmo di una mano o occupare grandi ambienti”. E’ quest’ultimo il caso di Capri, dove Löhr realizza una grande sfera con i “soffioni”, i semi del cardo dal titolo “Grande nuvola di semi”. Molto poetico il senso: la nuvola vola come i semi uno per uno vengono portati grandi a una sorta di paracadute volatile, generando così, in itinere, nuove vite in natura.
«Questo lavoro dialogherà con opere scelte dalla galleria di Francesco Arena, Louise Bourgeois, Rebecca Horn, e Umberto Manzo – continua Laura Trisorio – Poi pensavamo di offrire delle ulteriori esperienze di incontro, come sempre Capri fa, tra arte e natura, organizzando eventi nell’uliveto di villa Orlandi ad Anacapri, relazionandoci anche con gli altri spazi di Capri, come la Certosa di San Giacomo e Villa San Michele. Stiamo lavorando sul programma che comprenderà poi a seguire un grande disegno di Rebecca Horn, sempre in dialogo con gli altri; ed ancora un mosaico di grandi dimensioni di Jan Fabre. A volte saranno opere storiche, altre create ad hoc. Ci parleranno di luce le opere di Fabrizio Corneli e di memoria quelle di Francesco Arena e Umberto Manzo. Prima o poi toccherà a tutti gli artisti che collaborano con noi». Sarà un modo per ripensare il lavoro che tradizionalmente si fa con gli artisti, invitandoli a lavorare a mostre a tema.
Renata Caragliano e Stella Cervasio