Carroll: Nelle pieghe del tempo
arte — the map of art in italy / 3 marzo 2004
A Napoli e a Roma, lo Studio Trisorio ospita fino al prossimo 17 aprile le istallazioni di uno dei maggiori artisti contemporanei, Lawrence Carroll. A Napoli, si giunge alla sede del prestigioso Studio percorrendo le suggestive bellezze della Riviera di Chiaia: a contatto con la luminosità partenopea i delicati colori panna-avorio impiegati dall’artista assumono un aspetto ancora più estatico. Non è facile avvicinarsi alle vertiginose ed enigmatiche perizie dell’arte contemporanea. Prima ancora che un adeguato approccio teorico possa orientare il visitatore alla scoperta del senso di tali opere, è spesso la sfera emotiva la prima a vibrare. Il senso complessivo dell’opera colpisce l’osservatore sotto forma di impatto emotivo. E’ questo anche il caso di Carroll. Entrando nelle sale napoletane si vive la sensazione di “evadere” dal tempo, “immobilizzato” dalla morbida copertura cromatica che riveste oggetti e materiali del vissuto quotidiano, quasi a proteggerli dalla ineluttabile caducità. Lawrence Carroll recupera e reinterpreta tele arrotolate, pezzi di legno, vecchie scarpe, per proiettarle in una dimensione temporale astratta. Lascia tuttavia visibili tracce della loro storia, pur intervenendovi in modo personale: egli crea con le proprie mani, sovrapponendo strati di pittura (olii e acrilici ricercati fra i toni caldi del bianco, con rari sprazzi di colore), rivestendo di cera o lasciando trasparire la trama originaria della materia. Teche si trasformano in “stanze” (There’s a room for you”, 1999-2000), le opacità di vetri e plastiche si mutano in ghiaccio, da cui emerge la traccia lontana di una mano (“Under the ice”), un tessuto piegato è in realtà una nuvola (“Cloud”, 2003). Carroll realizza lavori nei quali lo spettatore è capace di ritrovarsi. La sua strategia è diretta alla capacità percettiva dell’osservatore. Le sue opere diventano un’irripetibile viaggio alla scoperta di se stessi: a lui interessa il percorso, non la destinazione. Nel tragitto “domanda e risposta diventano una cosa sola, rispecchiandosi”. Il “piano dei dubbi” è infatti il terzo livello, dopo quello psicologico e quello pratico, attraverso cui si sviluppa il suo processo creativo. “I live my life to find where I am going” ha dichiarato l’autore. Lawrence Carroll, nato a Melbourne nel 1954, vive e lavora a Los Angeles. Le sue opere spiccano nelle collezioni private di tutto il mondo, come il Museo Guggenheim di New York, il Museo d’arte contemporanea di Los Angeles, il Museo de Bellas Artes di Caracas, il Municipal Museum of Contemporary Art di Tokyo, la Städtische Kunsthalle di Mannheim, la Galerie der Stadt Stuttgart, la Collezione Giuseppe Panza di Biumo.