Di nuovo a Capri ricordando Anacapri
il giornale dell’arte / 15 aprile 2022
Capri (Na). È una storia emozionante e seminale quella che lega lo Studio Trisorio a Capri e che affonda le sue radici agli albori degli anni ’70, quando Pasquale e Lucia Trisorio, parallelamente alla galleria aperta a Napoli nel ’74, resero Villa Orlandi ad Anacapri (1970-89) punto di riferimento e di confronto internazionale per l’arte contemporanea, invitando lì artisti, tra cui Mario Merz, Jannis Kounellis, Cindy Sherman e Cy Towbly, ma anche direttori di musei, galleristi, attori, registi. Fu nel viale d’ingresso della villa anacaprese che Joseph Beuys realizzò «La rivoluzione siamo noi», una delle più potenti immagini manifesto della sua poetica. Ed è nel centro storico di Capri che il 16 aprile lo Studio Trisorio inaugurerà un nuovo spazio (via Vittorio Emanuele 44), voluto da Laura Trisorio.
«Partendo dall’idea dell’isola e dalle suggestioni che questa rimanda, sono emersi tre concetti attorno ai quali abbiamo invitato i nostri artisti a riflettere: luce, natura, memoria. Su una grande parete centrale chiamata “project wall” si susseguiranno lavori e installazioni site specific che ruoteranno intorno a questi temi e dialogheranno con le opere degli altri artisti della galleria. Periodicamente verrà comunicato l’artista coinvolto nel progetto speciale e il tema affrontato», chiarisce Trisorio.
Ha inizio, dunque, un’esperienza costruita attraverso il dialogo tra più artisti, che con cadenzata frequenza si succederanno nella galleria caprese. Inaugurerà il «project wall» Christiane Löhr, declinando il tema della natura. Seguiranno Rebecca Horn, Jan Fabre (natura), Fabrizio Corneli (luce), Francesco Arena e Umberto Manzo (memoria). Mentre nella sede di Napoli fino al 14 maggio sarà visitabile la personale di Rebecca Horn, l’impegno di Laura Trisorio è proiettato anche verso nuovi progetti, tra cui l’organizzazione della prossima edizione di Artecinema, il Festival internazionale di Film sull’Arte da lei ideato e che dal 1996 scandisce l’autunno dell’arte a Napoli.
Olga Scotto di Vettimo