Riedell, un’opera aperta anche ai dischi di Dylan

il mattino / 6 maggio 2021


Allo Studio Trisorio torna l’artista californiano con «The Days», dipinti realizzati con stratificazioni di colori, materiali e memorie personali. Poi, a sorpresa, la musica irrompe nei disegni e nei collage

«The Days» è la personale che segna il ritorno di Steve Riedell a Napoli e che sarà inaugurata sabato allo Studio Trisorio (ore 11-19). In mostra dipinti dove senti il sapore del tempo, che in loro contengono memorie che l'artista californiano rimodula in stratificazioni temporali. Alcuni lavori sono portatori di ricordi d'infanzia, come quello del padre che ogni anno ridipingeva la staccionata di casa: un gesto che il ragazzo Steve deve aver osservato a lungo facendolo suo, trasponendolo poi nelle opere.

«Mi interessa la pittura come mezzo di transizione da uno stato d'animo all'altro. Una buona analogia è il viaggiare», spiega.

Riedell aveva iniziato la sua avventura artistica da giovane insieme a un altrettanto giovane Lawrence Carroll con cui condivise uno studio a New York, e i due artisti sono stati anche protagonisti insieme di una mostra da Trisorio nel 2007, «A conversation between friends», dove i lavori messi a confronto davvero sembravano frutto di una conversazione tra vecchi amici. I due in effetti sembravano aver preso l'uno dall'altro una comune maniera di fare arte, salvo poi scegliere due strade diverse dal punto di vista cromatico: Carroll ben calato nei bianchi, nelle tonalità naturali neutre, crepuscolari, fatte di lievissimi gialli; Riedell invece sedotto dai colori decisi, blu verdi e arancioni dai toni accesi, solari e carichi di luce.

La sua è una pittura che si pone nello spazio in modo diverso rispetto a un normale quadro, perché fonde materiali variabili: tela, tavole di legno, strati densi di colore ma anche fenditure, tagli che attraversano i lavori favorendo una visione tridimensionale che cita le stratificazioni della vita quotidiana. «Abitiamo lo spazio. Abitiamo un dipinto», dice infatti in una sua poesia. La natura processuale della sua opera origina da lui ma poi continuamente muta divenendo qualcosa che si rinnova: l'azione pittorica non è chiusa in sé stessa ma si offre alla possibilità di relazioni. Opere «aperte», sempre in divenire, che si prestano a varie forme e che si lasciano sezionare facendo vedere i diversi processi di lavorazione, svelando squarci sul telaio. «Penso al corpo delle opere come a un progetto continuo – racconta l'artista – dove un dipinto apre la porta per il successivo».

L'altra anima di Riedell si rivela a sorpresa nei suoi disegni e collage, dove la parola scritta diventa protagonista assoluta. «Love is a Burning Thing», «All you Need is Love», «Love will find a Way», «You can't Buy Love» sono titoli di canzoni scritti uno sull'altro e che caratterizzano un'opera a suo modo romantica. In altri due lavori, invece, singole lettere battute a macchina, ritagliate e poi incollate vanno a formare spirali che riportano i testi integrali delle canzoni dei suoi autori preferiti, fino a ricomporre le parole di un intero disco di Bob Dylan e di uno di Van Morrison. Opere incredibili, testimoni di un lavoro certosino ma ben calato nella cultura contemporanea.

Per l'occasione verrà aperto al pubblico il nuovo showroom dello Studio Trisorio in via Carlo Poerio n. 110, con una vetrina dedicata al n. 116 dove si potranno vedere su un grande videowall i videoclip degli artisti della galleria: si alterneranno dunque Marisa Albanese, Raffaela Mariniello, Mimma Russo, Umberto Manzo, Francesco Arena, ma anche Carlo Alfano, Rebecca Horn, Polidori. Carroll e altri, in un mix di volti e opere che raccontano non solo la propria storia creativa ma anche l'evoluzione di una storica galleria napoletana, che sempre più entra in stretto contatto con il tessuto della città.

Alessandra Pacelli


 
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