Sergio Fermariello. Studio Trisorio, Napoli

art a part of culture / 23 maggio 2024


Nessuna battaglia invecchia più muri di un mondo affogato da doni sbagliati, da tracce inquinate di futura comprensione occultata e desacralizzazione di cerimoniali dimenticati.
Sergio Fermariello muove a svilire mortali malattie nevrotiche agitando simboli e metafore che scavano in profondità fino a stordire fiati disturbati.

Sagome incastrate furbe di spazi, alveoli d’aria e tempo avvolgono grovigli di parabole e piani puntellati, vuoti di rientranze, agitano cavalieri e muti cavalli fermamente mobili.

Architetture di sporgenze e archi verandati avviano la guerriglia metropolitana dei metri quadri da respirare.

La luce muove il flusso dei pesi visivi nei labirinti sospesi del percorso da stabilire per l’attacco a resistere.

Sugli occhi, puntelli e grovigli d’esistenza, nei progetti, celle da abitare con la mente e rifugi di salvezza urbana distribuiti in canali di irrigazione dell’anima.

Netti tagli elargiscono protezione al pensiero assente, identità svanite, uguaglianze e diritti negati, col corpo a corpo di colori nuovi versati ardenti e belli sulle umane difficoltà, urlando sintesi ai costi altissimi degli obiettivi solenni volti a conquistare la storia di sopravvivenza della contemporanea società.

Superba competenza tecnica di Paolo Gambardella a sostegno di autenticità di ogni opera dell’artista realizzata ed esposta presso lo Studio Trisorio in Via Riviera di Chiaia a Napoli dal 3 maggio al 15 giugno 2024.

Enza Monetti


 
Previous
Previous

L’alfabeto antropomorfo di Sergio Fermariello racconta l’origine tribale dei conflitti

Next
Next

Sergio Fermariello, la forza dell’essenza: la mostra allo Studio Trisorio di Napoli