Stefano Cerio – Night Games
exibart / 31 maggio 2017
Con la serie Night Games, Stefano Cerio prosegue la sua ricerca, apparentemente oggettiva, sui luoghi e sulle macchine del consumo del divertimento di massa, avviata con lavori quali Aquapark (2010), Night Ski (2012) e Chinese Fun (2015)
Approda a CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia una suggestiva selezione di scatti notturni dei parchi divertimento, tratta dal lavoro fotografico di Stefano Cerio NIGHT GAMES, in mostra dal primo giugno al 30 luglio, nella Project Room del Centro di Via delle Rosine 18 a Torino, prima personale dell’artista in uno spazio pubblico nazionale. Con la serie Night Games, Stefano Cerio prosegue la sua ricerca, apparentemente oggettiva, sui luoghi e sulle macchine del consumo del divertimento di massa, avviata con lavori quali Aqua Park (2010), Night Ski (2012) e Chinese Fun (2015). In mostra, ben 12 spettacolari immagini, di cui 8 di grande formato - oltre un metro di altezza per quasi un metro e mezzo di larghezza - e 4 di misure più contenute, che ben rappresentano la poetica di Cerio. Cosa succede in un parco dei divertimenti quando si spengono le luci? Cosa succede di notte nei parchi per bambini? Nel suo lavoro, Stefano Cerio offre alcune risposte a tali interrogativi e suggestive testimonianze visive, esplorando il tema dell’intrattenimento, del divertimento, della distrazione e lasciando che sia la realtà da lui immortalata a parlare, a raccontarsi. Scrive Gabriel Bauret nel testo introduttivo del volume, edito da Hatje Cantz, che accompagna la mostra. “Stefano Cerio non realizza un inventario dei parchi divertimento e nemmeno cerca di declinare le fotografie al servizio di certe tematiche. Night Games riunisce luoghi e spazi differenti, come sono differenti i mondi a cui fanno riferimento gli scenari dei parchi: cinematografico, urbano, militare... Tutte le fasce di età sono in qualche modo coinvolte nella varietà dei parchi ai quali si interessa Cerio; compresa l’infanzia, perché Cerio fotografa anche nei giardini pubblici con giostre e scivoli. La composizione dell’immagine è di grande sobrietà. Il soggetto è spesso posto al centro e l’angolatura è rigorosa, in genere frontale. In compenso, ai margini è sempre presente qualche punto di riferimento che dà un’indicazione di scala. La gigantesca giostra di Coney Island a forma di fiore e il piccolo cavallo a molla del giardino di Villa Pamphili differiscono per dimensioni, ma non per il modo, identico, in cui sono trattate, un modo che rappresenta l’elemento unificatore dell’opera.” “Il progetto di Stefano Cerio potrebbe inscriversi - continua Gabriel Bauret - all’interno della dialettica artificio contro autenticità, poiché le sue immagini esprimono l’artificialità che invade il nostro mondo moderno. Potrebbe anche essere interpretato come una riflessione sul destino dell’America, soprattutto nel caso di Night Games e degli scenari del parco Mirabilandia a Ravenna, che rappresentano il crollo dei monumenti simbolici di Manhattan e danno l’immagine di un paesaggio urbano in preda alla decadenza. Classe 1962, Stefano Cerio vive e lavora tra Roma e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a soli diciotto anni, collaborando con il settimanale L’Espresso. Dal 2001, il suo interesse si sposta progressivamente verso la fotografia di ricerca e il video. Tra le numerose mostre da lui realizzate, si ricordano Aqua Park (2010), Night Ski (2012) e Chinese Fun (2015). Le sue opere sono in molte collezioni pubbliche e private.