Trisorio raddoppia: nuovo spazio in via Poerio
la repubblica / 11 gennaio 2021
Si aggiunge alla storica galleria della Riviera di Chiaia: “I nostri artisti in dialogo fra loro”
Nel mese di febbraio 2020 lo Studio Trisorio, una delle gallerie storiche di Napoli aperta nel 1974 da Pasquale e Lucia Trisorio, aveva pubblicato un volume sui 45 anni della sua storia. La fondatrice, madre di Laura Trisorio, che attualmente dirige lo spazio in via Riviera di Chiaia 215, è stata una delle tre donne a cui hanno conferito il “Matronato alla carriera” da parte della Fondazione Donnaregina del Museo Madre, proprio in occasione della presentazione del libro. Le altre due designate, la compianta Lea Vergine e l’artista Tomaso Binga alias Bianca Menna. Poco dopo, l’interruzione mondiale della pandemia. E con essa, il ripensamento del modello espositivo e museale di tutta l’arte. Ma le Trisorio non si sono fermate, continuando la programmazione in galleria, tanto che, tra le più recenti cose, a settembre hanno inaugurato la personale della tedesca Christiane Löhr insieme con il museo di Capodimonte (in galleria visitabile fino al 31 gennaio). Delicata la poetica dell’ex allieva di Jannis Kounellis, che utilizza semi di piante selvatiche o crini di cavallo per le sue piccole sculture di natura. A ottobre è stata la volta della rassegna dedicata ai film di arte contemporanea curata da Laura Trisorio, “Artecinema”, che, pur se in versione anti-Covid, ha compiuto 25 anni e ha garantito la proiezione di tutti i film da una piattaforma dedicata online. Anche qui è uscito un volume che dà memoria di tutte le edizioni precedenti.
Einstein sosteneva che in tempo di crisi «l’unica risposta è quella di lavorare duro» e a questo principio sembra che si ispiri la nuova iniziativa dello Studio Trisorio, che ha deciso di aprire uno spazio aggiuntivo a quello storico, andando in controtendenza in questo tempo sospeso. «Era un desiderio — racconta Laura Trisorio — che avevo da tempo, quello di avere un luogo dove poter mostrare tutti i nostri artisti, insieme, in un dialogo tra loro. Ne è venuto fuori uno spazio dove fare un’esperienza, perché a maggior ragione se messi insieme, gli artisti esprimono una grande forza. A breve ci sarà anche una vetrina su strada dove penso di mostrare anche dei monitor con le immagini delle opere e in primavera anche un piccolo giardino, dove potersi rilassare circondati dall’arte. Ci troviamo nel tratto finale di via Carlo Poerio, al numero 110, quasi in piazza dei Martiri».
Il luogo esiste già ed è aperto: non è stato previsto un vero e proprio opening sempre a causa delle restrizioni per il Covid. Il nuovo programma sarà collegato a quello ufficiale della galleria della Riviera. «Lo spazio — continua Trisorio — è concepito come una sorta di showroom dove ruoteranno le opere nuove degli artisti o in dialogo con quelle storiche. È un luogo dove si può percepire l’energia che esprime una collezione. Nella galleria della Riviera invece continueranno le mostre personali proseguendo il lavoro di ricerca. La prossima mostra in programma sarà quella di Francesco Arena, probabilmente a inizio febbraio, compatibilmente con i provvedimenti governativi di apertura e chiusura».
Nel frattempo tutti hanno fatto ricorso a metodi espositivi alternativi a quelli in presenza. Si discute ancora sull’efficacia di questi metodi. «Durante la pandemia ci siamo concentrati sul web — dice ancora Laura Trisorio — abbiamo realizzato ogni settimana un focus sui nostri artisti, pubblicando video e cataloghi digitali. È stato un lavoro di approfondimento e di riordino utilissimo, che oggi è possibile visionare sul nostro sito studiotrisorio.com.». Come per altri, il periodo del lockdown ha concesso un ”riordino” di idee e materiale di archivio. Ma quanto è cambiato, nei bilanci a distanza di quasi un anno, il mestiere di gallerista? «Il nostro è un lavoro creativo in continuo cambiamento — replica la direttrice della galleria — ogni giorno dobbiamo reinventarcelo e avere nuove idee, questo è l’unico modo per me per poter crescere ed esprimere il meglio».
Renata Caragliano
Stella Cervasio