Umberto Manzo
21 novembre 1991 — 6 gennaio 1992
La mostra è composta da una serie di tele nelle quali l’artista recupera l’elemento pittorico, sempre però in un gioco di relazioni con la propria immagine fotografica, componente fondamentale del proprio lavoro. Recupero della pittura intesa come essenza materica, forza concreta e reale, ma allo stesso tempo virtuale espressione dell’irreale, del fittizio: ecco quindi il colore nero, presente in ogni quadro quale affermazione – negazione di ogni colore, della materia stessa, del fare pittorico. Una pittura ridotta al minimo, a supporto cioè dell’immagine fotografica cui è affidato il compito della rappresentazione.