Francesco Arena

 

Anello

dal 25 giugno 2020

Parco Archeologico del Colosseo, Roma

Il giorno 25 giugno 2020 l’opera Anello dell’artista Francesco Arena entra a far parte del patrimonio artistico del Parco archeologico del Colosseo.

Il progetto è stato selezionato tra i vincitori della V Edizione del bando Italian Council (2019), il programma a supporto della creatività italiana dedicato alla promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, con il partenariato culturale dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona per la promozione internazionale.

L’opera è una scultura site-specific, appositamente concepita dall’artista Francesco Arena per il Palatino e troverà la sua ideale collocazione nell’area della Vigna Barberini, la ‘terrazza artificiale’ di età imperiale collocata sulla pendice nord est del Palatino che sovrasta l’arco di Costantino e il Colosseo, da cui si gode di una straordinaria vista sulla valle dell’Anfiteatro.

La scultura è formata da un anello di bronzo spesso 20 cm, alto 50 cm e con un diametro di 410 cm, esternamente opaco. Nella parte interna, lucidata a specchio,  si trova incisa la citazione: THE VERY STONE ONE KICKS WITH ONE’S BOOT WILL OUTLAST SHAKESPEARE (La stessa pietra che calci con lo stivale sopravvivrà a Shakespeare).

La citazione, tratta dal romanzo To the Lighthouse di Virginia Woolf, sintetizza meravigliosamente il nostro rapporto con le cose che ci circondano e che esistono da prima di noi e a noi sopravvivranno; illustra la stratificazione del tempo e la moltitudine di tempi esistenti, il tempo dell’uomo uguale a una manciata di decenni e il tempo della pietra fatto di ere.

Nelle parole della scrittrice inglese l’artista coglie l’anima del rapporto che abbiamo con le cose inanimate e che “usiamo” quotidianamente, per l’appunto una pietra a cui diamo un calcio, apparentemente un oggetto senza alcuna importanza ma che testimonia con il suo resistere nel tempo l’indifferenza della natura nei confronti del nostro passaggio anche quando questo trasforma una pietra in una statua o in una architettura destinata inevitabilmente col tempo a divenire rovina e nuovamente pietra. Per amplificare questo messaggio l’opera sarà posizionata intorno ad un fusto di colonna, pertinente all’area archeologica del Palatino, e sulla superficie interna lucida della scultura sarà visibile l’immagine riflessa del manufatto romano, deteriorato dal tempo, insieme alle lettere che compongono la citazione di Virginia Woolf.

“Siamo felici che l’opera di Arena entri a far parte del patrimonio artistico del Parco archeologico del Colosseo” dichiara e conclude Margherita Guccione, Direttore Generale Creatività Contemporanea. “Stimolerà una profonda riflessione su quanto l’arte del nostro tempo possa attivare un confronto aperto e fecondo tra la storia e il presente. Ci conferma l’importanza di portare avanti e rafforzare Italian Council, uno dei progetti di punta della nostra Direzione Generale, che sostiene la produzione di nuove opere per l’incremento delle collezioni pubbliche e per promuovere a livello internazionale gli artisti italiani. Giunto all'ottava edizione, è prossima l'uscita del nono bando.”

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