Marco Bagnoli
For Bagnoli, seeing and representing imply a theoretical and philosophical sense, so that the image is always an elaboration of a thought that refers to a knowledge of the senses and of oneself, and the artefact, which can take on different linguistic manifestations, is an essential synthesis of this.
(Germano Celant)
works
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Marco Bagnoli has been one of the leading figures of the Italian artistic scene since the Seventies. After completing his studies in the field of science, the artist developed a line of research that reconnects with the Italian Renaissance, incorporating the cultural tradition of philosophy and science into his work. He has participated in the Venice Biennale (1982, 1986, 1997) and Documenta, Kassel (1982, 1992), experimenting with complex installations that involve the environment with the combined use of multiple media, ranging from drawing and painting, to printing and sculpture. Over the years, through his travels, he has drawn on the influence of Islamic culture, the mystical poetry of the Persian Rumi, Sufism, the doctrines of Hinduism and Tao, and Pythagorean philosophy. In 1995, the Luigi Pecci Museum in Prato hosted a solo exhibition of his work. Between 1994 and 1995 he created the altar of the church of S. Miniato al Monte in Florence for the Benedictine Fathers. In 1996, he realised an installation for the exhibition Accumulazioni 2 conceived by Rudi Fuchs at the venue of the Zerynthia Art Association in Paliano. In 2017, he opened the Atelier Marco Bagnoli in Montelupo Fiorentino which is a multifunctional space that the artist conceived as a total work of art.
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Marco Bagnoli è fra i protagonisti del panorama artistico italiano fin dagli anni Settanta. Dopo una formazione in ambito scientifico, l’artista ha sviluppato una ricerca che si riallaccia al Rinascimento italiano, integrando nel suo lavoro la tradizione culturale filosofica e scientifica. Ha partecipato alla Biennale di Venezia (1982, 1986, 1997) e a Documenta, Kassel (1982, 1992), sperimentando complesse installazioni che coinvolgono l’ambiente con il concorso di molteplici mezzi espressivi, dal disegno alla pittura, dalla stampa alla scultura. Nel corso degli anni, attraverso i suoi viaggi, ha attinto suggestioni dalla cultura islamica, dalla poesia mistica del persiano Rumi, dal Sufismo, dalle dottrine dell’Induismo e del Tao, dalla filosofia Pitagorica. Nel 1995 il museo Luigi Pecci di Prato ha ospitato una sua mostra personale. Tra il 1994 e il 1995 ha realizzato l’altare della chiesa di S. Miniato al Monte a Firenze per volere dei Padri Benedettini. Nel 1996 ha realizzato una installazione per la mostra Accumulazioni 2 ideata da Rudi Fuchs nella sede di Zerynthia a Paliano. Nel 2017 ha aperto a Montelupo Fiorentino l’Atelier Marco Bagnoli, uno spazio multifunzionale che l’artista concepisce nel suo insieme come un’opera d’arte totale.