«Il punto di partenza potenziale» di Varini allo Studio Trisorio

corriere del mezzogiorno / 11 ottobre 2014


Installazione dell'artista svizzero a Chiaia, dove espone anche il tedesco Wüste

Armato di grandi proiettori e stencil, Felice Varini, svizze­ro di Locarno, che ritorna a Napoli, per inaugurare, sta­ mattina alle 11, la nuova sta­gione espositiva dello Studio Trisorio, in coincidenza con la decima giornata del contem­poraneo Amaci. Con un'istal­lazione site specific, una gran­de proiezione di forme geo­metriche sugli spazi e le pareti delle scuderie di Palazzo Ruffo Ulloa di Bagnara, alla Riviera, nuova sede della galleria Trisorio. Così che i molteplici se­gni convergeranno nella co­struzione prospettica di una forma geometrica che appari­rà allo spettatore solo quando osservata da un determinato punto di vista. Quel «punto di partenza potenziale» dal qua­le Varini parte, per ristruttura­re una grammatica visiva che disarticola gli abituali para­metri percettivi. Lo ha fatto nella Chiesa di San Stae a Ve­nezia per la Biennale del 1988, per citare uno dei suoi primi interventi, lo ha ripetuto per il Gran Palais, l'anno scorso a Parigi, con straordinario suc­cesso. L'idea è quella di resti­tuire allo spettatore nuove dimensioni pittoriche non solo da guardare ma anche da at­traversare. Ecco la sua cifra. Muovendosi nello spazio l'os­servatore può sperimentare infiniti punti di lettura ed es­sere sorpreso dall'apparire di geometrie effimere e allo stes­so tempo reali.

Più su, al primo piano, nello show room dell'atelier (stesso indirizzo, scala H) saranno invece esposte alcune opere del giovane artista tedesco Markus Wüste. Si tratta della serie «Short stories». Sculture di granito, marmo bianco e basalto per oggetti d'uso quo­tidiano. Un guanto di gomma, cuscini di pietra calcare con fossili provenienti dalle Alpi, una busta di marmo bianco, una bottiglia di coca-cola di basalto e cuscinetti di plastica riempiti d'aria che si usano per proteggere le spedizioni scol­piti in granito nero. Involucri, forme vuote o materiali avan­zati nella prospettiva di una interazione profonda con la materia. Basata sulla costante ricerca di un equilibrio tra la resistenza e la fragilità della pietra. Fino al15 novembre.

Melania Guida


 
paolo altieri AA
visual & communication designer
http://www.altieriassociati.com
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