Cavalieri con lance e scudi il nuovo alfabeto di segni di Sergio Fermariello

la repubblica / 29 aprile 2024


Inaugurazione venerdì alla Riviera di Chiaia: dal Duemila l'artista ha adottato la tecnica del taglio laser che modula i pieni e i vuoti

Sergio Fermariello si definisce "scrittore di una sola parola". Ripetuta all"infinito, come a volerla scolpire nell"anima di chi la legge per evitare che le venga attribuito un significato diverso da quello che ha in mente: è un guerriero, null"altro, quel segno che vediamo e cita se stesso ripetendosi co­me un mantra. In occasione della nuova personale allo Studio Trisorio che si inaugura venerdì alle 18,30 alla Riviera di Chiaia, 215, (orari di visita: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 19) l'artista costruisce un alfabeto antropomorfo come nell'antico Egitto dei geroglifici, fondandolo su due soli elementi, la "i" della lancia dei suoi guerrieri, e la "o", cioè lo scudo che impugnano. "I suoi caratteristici segni/guerriero emergono da superfici tridimensionali di tela su acciaio o si susse­guono sulla tela e sulla carta come scritture archetipiche", dice una nota della galleria. Alfabeti più sereni, meno assembrati, di più largo respiro rispetto ai convulsi diagrammi dei segni dell'esordio. Dal 2000 Fermariello ha adottato la tecnica del taglio laser che gli consente di modulare i pieni e i vuoti delle superfici, opportunamente distanziate dal fondo del pannello, come in un altorilievo forato. Il segno si presenta di conseguenza come una sottrazione, mantenen­dosi in sospensione nel vuoto.

Nelle opere più recenti in mostra, l'alfabeto segnico di Fermariello acquistando una maggiore dimensione e nitidezza emerge da sfondi cromaticamente saturi e brillanti, cominciando ad assomigliare più a un graphic novel, dove i protagonisti della storia sono un cavallo con il suo cavaliere.

Ed infatti "Cavalli e cavalieri armati di lance e scudi - aggiunge la nota - escono dal muro. Esprimono lo stato di emergenza caratteristico della nostra contemporaneità, e restano simboli universali ca­paci di raccontare l'eterna lotta degli uomini di ogni tempo".

Sergio Fermariello vive e lavora tra Napoli e Capri. Nel 1989 ha vinto il premio internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti. Dopo la sua prima mostra personale alla Galleria Lucio Amelio nel 1986 è entrato a far parte della collezione Terrae Motus. Ha esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero come l'International Kunstausstellung di Berlino e il Musée de l'Abbaye Sainte-Croix di Les Sables-d'Olonne, il Museo MAC di Niteroi in Brasile. Nel 1991 ha partecipato alla mostra internazionale Metropolis al Martin Gropius Bau di Berlino. Nel 1992 ha esposto alla galleria Yvon Lambert a Parigi e alla III Biennale di Istanbul. Nel 1993 ha partecipato alla 45" Biennale di Venezia. Nel 2004 ha presentato al Pier 17 di New York l'installazione itinerante "Avviso ai naviganti". Nel 2015 ha realizzato sul Litorale Domizio la grande installazione ambientale "La terra di nessuno". Alcune sue opere sono state installate nella stazione Quattro Giornate della Metropolitana di Napoli, all'Aeroporto di Capodichino e nella nuo­va sede dell'Università Bocconi a Milano. Un suo lavoro è stato acquisito dal Museo di Capodimonte.

Renata Caragliano
Stella Cervasio


 
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