Da Trisorio con Arena lo spazio si «espande»

il corriere del mezzogiorno / 17 novembre 2017


È partito da un’idea semplice Francesco Arena, un concetto ampio. Quello di espansione. Perché «l’uomo tende a espandersi costantemente, la storia di ogni vita è in fondo una storia di espansione prima e ritiro poi».
Semplice: succede da bambini, quando il corpo cresce, occupando sempre più spazio. Il resto ha a che fare con l’ampiezza dello spazio occupato: abiti, case, automobili «la cui grandezza è in qualche modo direttamente proporzionale alla ricchezza e “al potere” di ciascuno di noi». L’espansione e il restringimento dunque, sono al cuore di «Passaggio», la personale che stasera (vernissage alle 19) l’artista pugliese (1978) inaugurerà allo Studio Trisorio. Quattro nuove sculture, in bronzo bianco e un’installazione site specific. In tutti i lavori la chiave interpretativa è la distanza. È il taglio che sostanzia le sculture e le due parti complementari sono posizionate a una distanza che trova corrispondenza nelle proporzioni del corpo dell’artista, ma anche nello spazio in cui vive e in quello espositivo. Quella che emerge è la manualità, l’organicità dei lavori e nell’atto di forza dello strappo, della divisione, di cui la materia – in questo caso il bronzo – conserva la memoria. Prendiamo «Lastra», la più piccola delle opere installata a parete. Le due parti che la compongono sono a 20 centimetri l’una dall’altra, rispettando la stessa distanza che c’è tra la punta del pollice e la punta del mignolo della mano destra dell’artista nella sua massima estensione. La mano, che un tempo era utilizzata come unità di misura, si allarga, si espande, nel tentativo di afferrare sempre più cose. Oppure «Blocco (città)» realizzata in relazione con lo spazio della città di Napoli: le due parti posizionate alla distanza esatta di un chilometro, sono esposte l’una in galleria e l’altra nella sede della cioccolateria «Dolce idea» di via Gennaro Serra. Il tutto, il senso complessivo della mostra, lo condensa «Paesaggio», l’installazione che ha modificato il caratteristico arco che separa i due spazi espositivi dello Studio Trisorio, restringendo fino a 90 centimetri di larghezza per 206 di altezza. «Ad un certo punto dell’esistenza l’uomo tende a restringersi – spiega Arena – rimpicciolirsi». Invecchia, si ammala. Sino poi al raggiungimento dell’essenziale, quando l’idea di accumulo si svuota. Come quell’arco diventato solo porta comune. Vernissage oggi alle 19.

Melania Guida


 
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Per Arena le sculture si separano