Il regalo di Laura: relax nel nuovo showroom
il giornale dell’arte / giugno 2021
Una risposta energica e propositiva a un periodo che ha duramente provato tutti i settori delle arti e della cultura viene dallo Studio Trisorio, che ha fatto fronte alle chiusure imposte dalla pandemia trasformando il proprio lavoro e ripensando spazi e funzione della galleria. Mentre settimanalmente continuavano a partire mail con contenuti fotografici e video di approfondimento sugli artisti che la galleria rappresenta, Laura Trisorio lavorava parallelamente a nuovi progetti: la trasformazione di una vetrina di via Carlo Poerio 116 in un grande videowall su cui far scorrere videoclip con il lavoro degli artisti e soprattutto l’apertura di uno showroom con un piccolo giardino al civico 110, inaugurato lo scorso gennaio con una collettiva che ben rappresenta l’identità della galleria napoletana. «Mi piacerebbe che il nuovo spazio di via Carlo Poerio diventasse un rifugio di pace nel cuore della movida cittadina dove entrare in contatto intimo con le opere. Inaugureremo a breve anche un piccolo giardino a ridosso dello showroom dove potersi rilassare circondati dall’arte all’ombra di un albero di sandalo. Inoltre stiamo pensando a progetti che facciano dialogare l’arte con altre discipline come la musica e il teatro: inizieremo con un piccolo ensemble di pianoforte e archi che sarà registrato dal vivo e poi trasmesso in streaming sui nostri canali social e della Fondazione F. M. Napolitano, che è nostro partner per questo progetto». Intanto la sede storica, a poche centinaia di metri dal nuovo showroom, continua a essere spazio espositivo di ricerca. Fino al 31 luglio è visitabile «The Days», personale di Steve Riedell (1954) con lavori realizzati negli ultimi cinque anni (nella foto, «The Days», 2018). «Mi interessa la pittura come mezzo di transizione da uno stato d’animo a un altro», dichiara l’artista californiano. In mostra tele colorate di diverse dimensioni e disegni della serie «Song Lyric», nei quali i testi delle canzoni di Bob Dylan, Steven Patrick Morrissey, Van Morrison, diventano trame geometriche e narrative. L’artista, interagendo con i materiali su cui sovrappone lentamente strati di pittura, crea luoghi della memoria, nuove atmosfere visive e poetiche.