L'arte contemporanea del Maxxi trova spazio a L’Aquila
la repubblica / 23 giugno 2021
A Palazzo Ardinghelli otto protagonisti della scena artistica contemporanea "dialogano" con oltre 60 opere della collezione del Maxxi di Roma
Dopo un'importante opera di restauro curata dai tecnici del Ministero della Cultura, Maxxi L’Aquila apre i battenti con la grande mostra Punto di equilibrio. A tenere a battesimo il nuovo polo museale di Palazzo Ardinghelli sono otto nuove produzioni che dialogano con le opere della collezione di arte, architettura e fotografia del Maxxi di Roma. In particolare, Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio, Ettore Spalletti, Anastasia Potemkina, Paolo Pellegrin e Stefano Cerio sono stati invitati a realizzare dei lavori “site-specific” per sondare il potenziale del nuovo museo e capire come sviluppare al meglio il rapporto tra le opere, gli spazi storici dell’edificio e la città.
Nata da un'intuizione del ministro Dario Franceschini, l'idea di portare un polo della contemporaneità in un gioiello del Settecento italiano ha consentito a Palazzo Ardinghelli di rinascere dopo il terremoto del 2009. È stato così restituito alla pubblica fruizione uno spazio di eccezionale bellezza che non sarà una semplice estensione del Maxxi di Roma bensì un incubatore di proposte artistiche germogliate in un contesto post-sismico. Il nuovo museo dal respiro internazionale rimarrà legato, infatti, allo scenario culturale locale. La collettiva inaugurale è così dedicata al celebre artista abruzzese Ettore Spalletti, presente nel percorso espositivo con uno dei suoi lavori più commoventi. L'opera resterà nella piccola cappella al primo piano del museo in modo permanente per "dialogare" con l'architettura, la città, il paesaggio.
Al centro dell'esposizione, curata da Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione, ci sono i lavori degli otto protagonisti della scena artistica contemporanea che interagiscono con le opere più iconiche della Collezione nazionale del Maxxi. Il percorso espositivo prende avvio con la creazione “site-specific” in legno combusto di Nunzio che si relaziona con l'installazione sonora “Fischio 3/2018” di Liliana Moro. “Senza titolo” di Jaun Munoz invita i visitatori a continuare il percorso verso il maestoso scalone dal sapore borrominiano illuminato dal neon “The Missing Poem is the Poem” di Maurizio Nannucci.
Al piano nobile, il dialogo prosegue con “Mother” di Maurizio Cattelan, “Mimetico” di Alighiero Boetti e “Quadro di fili elettrici” di Michelangelo Pistoletto. Riflette, invece, sulla precarietà delle città la scultura di sale “La città sale” di Elisabetta Benassi, ispirata alla “La città che sale” di Boccioni. E ancora, opere di Alberto Garutti, Piero Manzoni, William Kentridge si alternano a quelle di Giulio Paolini, Superstudio e a due modelli di Toyo Ito. Un'intera sezione è dedicata alla fotografia, dove si può ammirare il progetto “Aquila” di Stefano Cerio che si concentra su paesaggi abruzzesi in cui sono stati collocati dei parchi gioco gonfiabili.
Si continua poi con i lavori fotografici di Iwan Baan, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Giovanni Chiaramonte, Guido Guidi e Walter Niedermeyer. Chiude la sequenza il grande polittico di 140 scatti in bianco e nero dedicati alla città di L'Aquila da Paolo Pellegrin. Il percorso si avvia alla sua conclusione con il progetto dell’artista russa Anastasia Potemkin e con l’installazione sonora “Live Ammunition! “di Hassan Khan che conduce alle scale per scendere alla Project Room. Al piano terra il video “The Great Silence” di Allora & Calzadilla chiude la rassegna.
Maurizio Amore