Mimma Russo allo Studio Trisorio di Napoli: «Sfido il nero in cerca di luce»
il mattino / 8 giugno 2023
Il nero è un mondo che si rivela molto più variegato di quanto normalmente si immagina. Mimma Russo lo indaga da sempre, alla ricerca di nuove modulazioni tonali che abbracciano la materia. Il nero è cangiante, esprime una scala cromatica quasi infinita, rappresenta il vuoto e il pieno contemporaneamente, cattura la luce, è specchiante, in alcuni momenti è talmente profondo da sembrare in movimento. Come un moto ondoso.
Con «La luce del nero» Mimma Russo inaugura oggi alla Studio Trisorio (vernissage ore 18,30, Riviera di Chiaia 215) una mostra magica, che mette in cortocircuito la comune percezione del colore. Le sue opere, anche se installate al muro, non vanno viste solo frontalmente: allo sguardo laterale rivelano infatti pieghe e riflessi inediti che si appropriano delle zone d'ombra. Entrando in galleria si viene accolti da una scultura a parete, «72 pezzi», che è un insieme di blocchi di legno rivestiti solo su due lati di sottilissimo alluminio specchiante che riflette il nero degli altri elementi: l'effetto visivo è quello argenteo del mare, di un luccichio morbido e così naturale da lasciare senza fiato. E guardando da un'altra prospettiva può invece risaltare solo il nero, in un alternanza di lucido e opaco che asseconda la trama del legno.
L'opera «Vibrazioni» è invece un susseguirsi di lamelle nero e argento, ma questa volta non è metallo ma carta dipinta, perché l'artista ama sperimentarsi utilizzando materiali diversi, confondendoli e reinventandoli in un mix tra realtà e finzione che crea sorpresa, inquietudine. È come se il mondo offrisse il suo fianco oscuro per essere scoperto, svelato a chi sa vedere. «C'è un intero mondo dietro gli occhi chiusi» scriveva il poeta Yves Bonnefoy... ecco, questa mostra è un invito a chiudere gli occhi per riaprirli di botto e lasciarsi andare alla rivelazione di universi altri. C'è un'opera che ha innumerevoli lamelle piegate su se stesse cinque volte, e ognuna mostra un cuore d'argento su cui si poggia la luce. «Rivelazione» invece è come un cassetto appena aperto, che svela il mistero di piccole forme geometriche che alternano il nero lucido all'opaco. «Foglie», poi, è una sorta di ripetuta crocifissione in cui il dettaglio di natura - la foglia, appunto - è trapassata da possenti chiodi: un memento mori? un monito ecologista?
La sfida di catturare la luce è centrale anche in un altro lavoro fatto di una sequenza di elementi sottili verticali, che pure presentano inserti metallici: «La mia è una ricerca spasmodica di far stare insieme l'oscurità e la luce - spiega l'artista - lavorare sempre sul monocromo mi ha spinto a mostrarne le diverse tonalità: il buio cerca la sua luminosità impossibile! Voglio mettere insieme gli opposti, forse perché sogno un mondo in armonia, che possa orientarsi alla felicità». Ed ecco infine la novità: Mimma Russo per la prima volta passa al colore, e il nero predominante cede il passo a un'anima in giallo, proponendo una solarità nuova. Quasi una rivoluzione.
Le opere nel loro insieme, rigorose nell'eleganza delle forme, rappresentano una sequenza armonica, quasi lo spartito di una composizione fatta di luminosità. Nella sede della galleria Trisorio in via Carlo Poerio 116, prosegue la mostra con sculture verticali di elementi in legno che sempre alternano il buio e la luce, l'ossessione del monocromo e la sperimentazione, la bellezza e il suo lato oscuro.
Alessandra Pacelli