Roselena Ramistella foto, volti e storie dalla Sicilia segreta

la repubblica / 6 dicembre 2021


È una Sicilia “segreta”, quella che racconta con il suo obiettivo fotografico Roselena Ramistella (sembra il nome del personaggio di una favola). E da una favola contemporanea è venuta fuori quest’artista siciliana di Gela, autodidatta, che ora vive e lavora a Palermo. Dall’isola, dopo un percorso di studi in scienze politiche, ha acquisito con un corso di fotografia a New York la consapevolezza che solo con la macchina fotografica poteva dare un volto e un’anima alle sue storie. L’artista arriva per la prima volta a Napoli, dove si terrà allo Studio Trisorio una personale che s’inaugura venerdì dalle 18 alle 21.
Ramistella documenta le storie di eroi del nostro tempo, come i pescatori di Mazara del Vallo che rinunciano a guadagnare per salvare i migranti, non temendo di sfidare anche le leggi che glielo impedirebbero, come si vede nella serie di scatti “Men of troubled waters”. «Per me la fotografia deve lasciare una traccia e la Sicilia è un micromondo dove si trovano una miriade di storie», dice l’artista. Infatti dal 2016 sul dorso di un mulo viaggia lungo i sentieri di mulattiere per catturare lo sguardo delle comunità rurali, interrogandosi sul perché abbiano scelto di vivere così isolati investendo nell’agricoltura e nel bestiame. «In ”Deepland” c’è una Sicilia diversa da come finora è stata raccontata. Ho scelto questa cavalcatura perché ti consente di raggiungere anfratti vietati al passo umano». Dietro ogni scatto ci sono i volti di allevatori di cavalli, pastori o il ragazzo che prima di andare a scuola va a nutrire gli animali della sua fattoria, circondati da una natura che cambia a seconda delle stagioni. «Mi sono specchiata in loro, perché anch’io ho sempre vissuto soprattutto con i cavalli. Sul banco di scuola, invece del nome del fidanzatino, scrivevo quello della mia prima cavalla». Ramistella si è occupata anche di un tema scottante come la mafia dei pascoli in Sicilia, andando a trovare le sorelle Napoli, imprenditrici agricole di Mezzojuso che si sono opposte alla mafia che voleva estorcergli i terreni. Un’altra serie esposta da Trisorio è dedicata alle “Guaritrici”, donne in grado di togliere malefici e malattie alle persone. In passato spesso assimilate a streghe ed emarginate, si concedono difficilmente agli obiettivi fotografici, perché temono di perdere le facoltà terapeutiche che considerano un dono, secondo la vecchia credenza che lo scatto fotografico rubi l’anima. Ramistella racconta tutto questo con poesia ma anche con crudele bellezza, e mostra come prepara le persone protagoniste delle sue foto, mettendole in posa, accarezzandogli il mento, aggiustando o scompigliando i capelli e scegliendo sempre la luce più adatta per illuminarle, come si vede bene nel docufilm “Isola delle Femmine”, una produzione TerraTrema Film per Sky Arte, scritto e diretto da Francesco G. Raganato e presentato nella scorsa edizione di Artecinema. Tra le storie di cui parla l’artista, quella di un pescatore sequestrato in Libia il 15 settembre 2020 che viene rilasciato e accolto dalle figlie e dalla moglie insieme alla stessa artista che al porto si finge una parente. Ramistella ha la capacità rara di riuscire ad entrare ogni volta in empatia con le persone che ritrae. In mostra ci sono anche due serie fotografiche dedicate al mondo dell’infanzia: “I giochi di Sophia” e “Be Twins”. Nel primo caso l’artista ha fotografato una bambina figlia di genitori separati, che si divide tra due case e quindi due mondi differenti, una doppia anima specchiata, che Roselena Ramistella riesce a catturare con i suoi scatti, rimandando a una sorta di Alice in bilico tra due universi paralleli. Nell’altra serie appaiono due gemelle che l’artista segue dal 2015, ritraendone ogni anno la crescita: ciò che le differenzia, essendo uguali come due gocce d’acqua, è la scelta di riprenderle con espressioni diverse, come accadde nella foto di Diane Arbus “Identical Twins”.
In ogni fotografia Ramistella si specchia nell’altro raffigurato, mettendo a fuoco anche una parte di se stessa.

Renata Caragliano
Stella Cervasio


 
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