Umberto Manzo: il corpo e la memoria

segno online / 27 febbraio 2023


Allo Studio Trisorio di Napoli, negli spazi di Riviera di Chiaia e Via Carlo Poerio, la personale di Umberto Manzo.

Umberto Manzo, uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea, ha esposto in contesti nazionali e internazionali; le sue opere fanno parte di importanti collezioni private. 

Dagli anni ’80, appare riconoscibile e indiscusso, il codice stilistico dell’artista nelle tecniche diversificate (quali l’emulsione fotografica, la grafite, la pittura a olio, sperimentazioni cromatiche e colle vegetali) che danno forma a immagini e segni composti da strati in cui la fragilità della carta si posa sulla tela. 

La poetica artistica di Manzo è scritta nei versi del corpo e della memoria quali principi basilari nei tagli multiformi. Il suo stesso corpo si inserisce nell’insieme più recente di sagome scultoree dal gusto classico.

La mostra presenta anche un’installazione costituita da 15 elementi orizzontali: un’unica storia di leggerezza e sovrapposizioni, narrazione di una tridimensionalità che sborda dai confini della cornice di ferro. Le stratificazioni si fondono nei colori brumosi apprestandosi a una visione quasi onirica in cui i disegni a grafite o carboncino divengono nitidi fino a sembrare presenze, forme abbozzate, relegate in impercettibili dettagli di volti umani. 

Nei fogli di Umberto Manzo – come nel corpo – sono localizzate le emozioni… tracce del passato si configurano in una interrelazione fra materia e pensiero. In tal senso il filosofo francese Henri Bergson, sostiene che la percezione racchiude una memoria, in quanto essa è intrinsecamente legata a una durata, costruzione temporale di una fenomenologia dell’esperienza. 

L’artista custodisce, sulle carte ritagliate, i ricordi fissati nella mente e libera le figure rendendole incorporee. Sommatoria di momenti trasformati in luoghi della memoria.

Lorena Cangiano


 
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