Christiane Löhr
COLORESCENZE
Artiste, Toscana, Futuro
28 giugno — 13 ottobre 2024
a cura di Stefano Collicelli Cagol e Elena Magini
Centro Pecci, Prato
L’esposizione riunisce dodici artiste, toscane di origine o di adozione, appartenenti a diverse generazioni e impegnate nella produzione di nuove forme e nuovi immaginari con materiali spesso raccolti sul territorio, sempre capaci di suggerire strumenti e vocaboli inaspettati per costruire il futuro. Il titolo è esemplificativo: una parola ispirata da un collage di Lucia Marcucci che sembra unire – attraverso il riferimento al colore e alla conoscenza – universi differenti, ma mai come oggi così vicini: l’arte, la scienza e la sapienza. Nel sistema dell’arte contemporanea questo gruppo di artiste straordinarie racconta l'unicità del contesto toscano, caratterizzato da una presenza capillare di creatività che lo differenzia dalla concentrazione di altre regioni italiane.
La scelta di vivere in luoghi isolati o lontani dai principali circuiti artistici si riflette nella volontà di confrontarsi con un sapere situato, un sapere che prende cioè abbrivio dalla propria quotidianità. Le opere traggono linfa dalle comunità di riferimento, dai materiali trovati – naturali o artificiali –, dalla possibilità di collaborare con maestranze artigiane e da una relazione dialogica con il paesaggio. Condividere saperi per superare la fragilità del singolo, scandagliare e ricostruire apocalissi senza timore ma con precisione e punte di irriverenza, costruire forme allo stesso tempo minimaliste e barocche, creare alleanze tra specie, di esseri mostruosi e storie fantastiche – tutte queste azioni invitano a un’esperienza unica del tempo, dello spazio e della parola. Nelle sale dell’Ala Gamberini del Centro Pecci, prende forma un’immersione inedita nella capacità di un territorio condiviso di evocare esperienze differenti, rispondenti ad attitudini personali e non assimilabili a un’unica matrice, testimoniando di una modalità di fare arte alternativa ai modelli maschili consolidati. In una fase storica caratterizzata da disastri idrogeologici, dal riscaldamento globale, dall'inquinamento dei territori, la cura posta nel recupero e nel riassemblaggio di materiali e saperi diventa un importante antidoto a un futuro di declino e disperazione che appare già scritto. La tradizione processuale italiana incontra le riflessioni sul linguaggio sviluppate dai gruppi femministi degli anni Settanta, dando vita a un canone alternativo, in apparente contrasto con un sistema di valori e conoscenze che in Italia appariva dato in maniera incontrovertibile. Colorescenze. Artiste, Toscana, Futuro raccoglie l’eredità di questa gioiosa, lucida e arrabbiata cultura dell’alterità, scrivendo un’indimenticabile pagina della storia del Centro Pecci, testimonianza di come l’arte contemporanea possa aiutarci a pensare nuovi modelli del mondo utili ad affrontare il futuro.
La scelta di presentare le opere di un gruppo di artiste afferenti al contesto regionale risponde al particolare ruolo del Centro Pecci e della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana quali organismo di coordinamento della produzione artistica della regione: in questa prospettiva è nata la necessità di indagare possibili forme di progettazione specifiche per il territorio, grazie alle voci delle artiste che lo abitano. La loro rielaborazione artistica permette una riflessione fattiva su come immaginare un nuovo sistema di pensiero e azione, attraverso pratiche di resistenza e immaginari rigenerativi, capaci di proiettarci in un futuro prossimo.