Louise Bourgeois, i disegni del ritorno a Napoli
il mattino / 25 giugno 2024
Lo Spazio Trisorio tappa dell’omaggio alla storica scultrice francoamericana, la prima donna a esporre al Moma Louise Bourgeois.
Una mostra divisa in cinque spazi espositivi e tre città. Fa tappa in Italia una retrospettiva di Louise Bourgeois con mostre distribuite tra Firenze (museo del Novecento), Roma (Galleria Borghese) e Napoli: per il capoluogo campano è lo Studio Trisorio a ospitare le opere dell’artista parigina scomparsa nel 2010, raccolte nell’esposizione «Rare language». Da oggi al 31 ottobre nella galleria di via Riviera di Chiaia si trovano 35 disegni (più quattro sculture di bronzo) che raccontano l’arco della sua carriera, realizzati tra il 1947 e il 2008.
Spirali, volti, sagome, forme astratte e oggetti di uso comune: tanto diversi tra loro, i disegni, quanto è evidente che siano nati dalla stessa mano. «Soffriva di insonnia e lavorava tutta la notte, anche per esorcizzare i tormenti di una vita travagliata. Perciò produsse tantissimi disegni, sono una parte distintiva della sua opera, spazi creativi dove annotare emozioni e stati d’animo, taccuini in cui fissare le idee», spiega la titolare dello spazio Laura Trisorio. «L'arte della Bourgeois è permeata di memorie autobiografiche che interessano vari aspetti dell’esistenza, in particolare l’infanzia trascorsa a Parigi e il rapporto con i genitori». La pratica del disegno sembra accompagnare quella della scrittura che l’artista ha esercitato per tutta la vita attraverso i diari, «tessendo così la trama delle sue memorie più intime. Le opere rappresentano spesso strumenti e accessori tipici delle donne, o arnesi da lavoro come le forbici dato che la famiglia restaurava arazzi. Altri riferimenti percepibili nei tratti a volte elementari dei disegni sono alla maternità, esperienza che l’artista visse in modo intenso, quasi come riscatto alle sue sofferenze».
Giovanni Chianelli